Questo articolo mi piace e mi ha fatto pensare al collab 🙂 :
Is Facebook anti-social?
Clearly, immersive 3D collaboration technology has failed to live up to the hype of some of its early advocates and visionaries.
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At its core, the Facebook experience is a clever amalgamation of voyeurism and narcissism. It’s either all about me or it’s about what I’m going to discover about you. In the old days they called that anti-social. Now we call it being social? Really??
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asynchronous collaboration technologies most often associated with social business software are falling short of what’s needed for enterprise collaboration. The technologies are simply inappropriate for the context. Workers need technology that more closely replicates and integrates with how they interact in person. In the end, the technologies best suited for that will likely have much more in common with Xbox Live than with Facebook.
“Workers need technology that more closely replicates and integrates with how they interact in person” ma allora perchè Second Life è stato dimenticato? non era sufficientemente realistico? o forse il problema era la mancanza di struttura..troppa libertà di azione. mentre i videogiochi online sono “structured yet unpredictable”
Hei, mi sono accorto solo ora del tuo post, molto gradito e interessante. Sono i limiti delle tecnologie asincrone 😉
Quello che però non riesco ad afferrare bene è l’analogia con Xbox live. Non riesco a coglierne il senso se non il richiamo alla collaborazione sincrona. Sarò limitato io.
PS. Fatti vedere quando sarai a Bari
Concordo con Filippo su tutt’e due gli aspetti, ma soprattutto fatti vedere.
grazie mille per il “gradito” ^___^
mm io ho pensato si riferisse all’ aspetto “social” di second life, facebook e i videogiochi online. implicitamente suppone che un tool in grado di supportare con successo l’interazione tra gente che non si conosce, possa essere di aiuto nel mondo del software collaborativo.
solo che nella conclusione si dimentica di aver menzionato second life, e non propone più un confronto con xbox live che invece sarebbe interessante per capire dove second life ha fallito. però è sempre un’idea e ci si può investigare :p
grazie mille per l’accoglienza!! 🙂 sicuramente verrò una settimana ad agosto o fine luglio per non dimenticarmi cos’è l’estate…. :s se nessuno stacanovista si troverà ancora al dib 😀 vi manderò un’ email
divertitevi e fate i bagni al mare alle mie spalle 😉
Detto e fatto. Proprio oggi Fabio ha fatto un bagno a mare dopo aver fatto esami a Brindisi.
mah..
ci sono soluzioni collaborative (a livello lavorativo) che offrono tanto (per non dire tutto) di quello che serve in ambito strettamente lavorativo tra l’out-of-the-box e le customizzazioni che è possibile implementare… Versionamento, permission, rendition per gestire formati, indipendenza dalla macchina (client remoto su una macchina, connessione al repository tramite quella macchina), etc..
fb è un ambiente collaborativo NON lavorativo, quindi non capisco a cosa voglia alludere quando parla dei “workers need, etc etc”..
ad un lavoratore tutti i componenti di fb che non sono presenti in un sistema collaborativo orientato al lavoro non interessano… il like, lo spam non necessario (che tizio tramite l’app X abbia risposto ad una domanda su di me non mi interessa… al massimo mi interessa sapere se un file su cui faccio modifiche io o un file di mia proprietà è stato modificato ed è necessario allineare due branch in caso o decidere quale dei due branch è quello da continuare), i giochini (non commento neanche) sono tutte feature ai limiti dell’inutile.
se poi parliamo di collaboratività asincrona come “condivisione dei contenuti” a tutti i livelli, e non solo in ambito lavorativo… ok, fb è un ambiente collaborativo potente, ma a tratti fin troppo invasivo e “aperto” come contenuti a meno che si specifichi esplicitamente la chiusura dei contenuti 🙂