GSpace

Conoscevate GSpace?

Gspace turns the 2GB of your Gmail account into free online storage. With Gspace you can manage unlimited Gmail accounts to store all type of files within its simple, user friendly interface.

Non e’ Open Source e quindi magari la password del vostro account gmail se la intascano loro pero’ funziona sebbene non mi piacca l’interfaccia alla Norton Commander. De gustibus, ma utile al posto del pendrive che tende ad essere soggetto alla forza di gravita’ e ad essere lontano dal luogo in cui serve.

Subversion4Eclipse

Come tutti(!) sapranno il progetto Eclipse non ha un supporto SVN ufficiale: sino ad ora chi voleva usare SVN doveva scegliere un plugin di terze parti. Tutti(!!) conosceranno Subclipse ma (forse) un po’ di meno Subversive: ebbene da ora innanzi Subversive e’ un progetto toplevel di eclipse. La notizia e’ un gossip dalla EclipseCon 2007 e non ha ancora un annuncio ufficiale; tuttavia il messaggio sul sito e’ eloquente:

This project was just provisioned, so there is nothing to see here.

Probabilmente i due progetti collaboreranno per la definizione di questo nuova feature (magari per Eclipse 3.4?).

OSGi @ EclipseCon 2007

[Per onorare il trend produttivo che il Collablog sta mantenendo in questo periodo propongo il primo post del 7 marzo (almeno secondo l’orologio del mio pc …)]

In questi giorni si sta tenendo la Eclipse Conference 2007 e OSGi sta (non inaspettatamente) rullando di brutto. Questo articolo parla un pò del rapporto tra i vendor commerciali e i loro prodotti OSGi-based e secondo me è un buon punto di sintesi sulla situazione attuale. Racconta anche del conflitto tra JSR 277 (moduli in Java 7) e JSR 291 (praticamente OSGi come parte standard di Java).
Come nota finale segnalo questa curiosità che mi ha un pò … toccato:

The U.S. Army, meanwhile, is using OSGi as the run-time on which its Cyrano software for helping to find weapons of mass destruction is based.

The trends in instant messaging

Per la serie “a volte ritornano,” pongo fine al mio silenzio…
Visto l’interesse suscitato dalla presentazione di Nicola Modugno durante la lezione di Sistemi x la Collab, posto un interessante articolo sui principali trend di interesse riguardo all’IM (me l’ero salvato da prima di Natale…)

We break down the trends in instant messaging into five key areas: XMPP, Interoperability & Federation, Presence & Integration, IM-to-VoIP, and Security, Compliance & Archiving.

Link: The Year in Instant Messaging

Quale IDE per Ruby?

Un rapido aggiornamento sulla situazione degli IDE per Ruby (e Ruby on Rails) che attualmente si contendono il mercato. Personalmente il mio interesse si appunta sui prodotti Open Source ma anche i vendor commerciali sono ben ambientati:

  1. A sopresa in prima posizione troviamo NetBeans 6.0 (o meglio i suoi nightly snapshot visto che non e’ ancora uscito) con le estensioni di Tor Norbye: l’impegno di SUN in prima persona sta dando i suoi frutti.
  2. In seconda ci mettiamo RadRails il cui sviluppo e’ praticamente fermo da parecchi mesi a causa di differenti impegni degli sviluppatori. Quello che sembrava essere un prodotto vincente subisce la mancanza di sponsor commerciali che lo rendono piuttosto lento ad evolvere rispetto alla concorrenza.
  3. Pure Microsoft e’ saltata sul carro ed ecco a voi Ruby on Steel, un add-in per Visual Studio 2005 che nella sua versione personal offre project management e syntax highlight ma poco altro.
  4. Infine jetBrains, da sempre famosa per il suo IDE agile, IntelliJ IDEA, sta approntando il suo Ruby plugin.

Stay tuned.

JRuby on Rails

Ruby on Rails

Questo parley (del Javapolis 2006) è stato molto interessante. In sintesi:

  • JRuby è una implementazione Open Source di interprete (per ora) Ruby che gira all’interno di una Java virtual machine.
  • SUN è il principale sponsor del progetto (sono suoi i due principali sviluppatori).
  • L’idea è quella di portare Rails su Java (come web framework è molto più semplice di qualunque concorrente Java-based).

Hmmm … questo mi fa venire in mente che esiste anche Jython, un’implementazione Javesca di Python. E pure Groovy e … che Java è diventato Open Source. Forse molto dello sforzo dei vari vendor Java-centric convergerà nella definizione di Java come un common runtime di .NET-memoria (molti linguaggi, un solo ambiente)? Ogni linguaggio potrebbe avere il suo ambiente applicativo ideale (web, calcolo, real-time, …), magari venendo selezionato da una sana competizione …

lib.rario.us

un altro sito della serie… web 2.0 are “US”

In case you couldn’t (or wouldn’t) figure out what we do, we are here to provide the masses (but mostly ourselves) a place to catalog our media collection, whether it be books, DVDs, CDs… This allows you greater flexibility with your collection.

And we’re more than just that. We’re providing a place for the packrats to commune and orate.

OSGi roundup

Durante le mie peregrinazioni sulla rete ho trovato alcuni siti interessanti riguardanti OSGi.

  • Il materiale della presentazione di Alex Blewitt al JSig (Alex e’ uno dei poster piu’ importanti di eclispezone).
  • La presentazione di OSGi all’EclipseCon 2006: “Best Practices for Programming Eclipse and OSGi” (che secondo me e’ piu’ interessante per il confronto tra i services OSGi e le Eclipse extensions).
  • Un parley di Costin Leau (dal progetto Spring Framework con furore) su OSGi-Spring (aka “Dependency Injection in a dynamic runtime“). La prima parte illustra OSGi in generale, la seconda presenta il lavoro del progetto: molto interessante visto che probabilmente sara’ un importante punto di evoluzione per OSGi R5.

Infine, anche se non c’entra niente ma che visto che l’ho notato insieme ad altri parley (il BeJUG e’ pieno di spunti): Ramnivas Laddad su AOP e DDD: molto semplice ed istruttivo (domain aspects e system aspects anybody?).

Bookcrossing! (ovvero dal web2.0 al world2.0)

Io l’ho scoperto da poco… ma esiste dal 2001 (se non da prima)

Consiste nella liberazione di libri allo scopo di poterne seguire il viaggio attraverso i commenti di coloro che li ritrovano.

Il sito BookCrossing.com consente di tenere traccia o scovare i libri “liberati”

I libri vengono registrati in questo modo: durante la registrazione il sistema assegna ad ogni libro un numero univoco (il BCID), questo dev’essere riportato sul libro (tramite un etichetta o a mano). Basandosi su questo numero chi ritrova il libro lasciato in libertà può registrarne il ritrovamento e seguire il percorso del libro. Può aggiungere un commento in modo che chi lo ha rilasciato sappia che fine ha fatto il libro. Dopo averlo letto (ma non è obbligatorio!) può rilasciarlo nuovamente in libertà su una panchina, su un treno, in un bar ecc.

Fa molto “World 2.0″…
Tant’è che infatti se n’è parlato anche al “famoso” BarCamp di Roma e viene menzionato anche in questo post

Per approfondire:
Versione italiana del sito bookcrossing.com
Bookcrossing in wikipedia

Visto che in Puglia non è stato “liberato” nemmeno un libro cosa ne dite di iniziare? 🙂