Ho letto un post interessante che voglio condividere qui. Si tratta del resoconto della conferenza Enterprise 2.0.
Divertente la classificazione dei vendor che va da “large” a “zombie”.
Inizia la guerra dei Mashup Editors???
Non so quanto successo abbiano…ma il fatto che 3 aziende come Yahoo! Microsoft e Google ormai hanno il loro mashup editor la dice lunga…
Qui c’è un interessante articolo che mette a confronto rispettivamente:
Yahoo! Pipes
Microsoft Popfly
Google Mashup Editor
Quello di Google è l’ultimo nato e per ora è solo ad inviti…
Pipes di Yahoo è quello nato per prima, ricordo di averlo provato personalmente un pò di tempo fa e ricordo che sembrava davvero notevole… poi però non avendo necessità di mashuppare non l’ho + usato…
Inoltre tra i mashup editor secondo me è degno di citazione anche
Openkapow
Quest’ultimo purtroppo bisogna scaricarlo e installarlo però è veramente di facile utilizzo… utile sia per fare mashup che per creare semplici screenscrapers da rendere disponibili come webservices RESTful. Abbiamo infatti già esperienze positive di studenti che l’hanno usato sia per prove pratiche d’esame che per tesi di laurea
Qualunque voi preferiate… secondo me il dato che conta è l’affermazione dei mashup al punto che questi tool sono diventati oggetto di competizione 😉
Tutorial
nella “giungla” di termini utilizzati per definire ciò che potrebbe essere semplicemente definito come il “web futuristico”
Volevo segnalare un ottimo Tutorial dal titolo “Semantic Web 2.0: Creating Social Semantic Information Spaces” tenutosi l’anno scorso a WWW2006
Sebbene siano solo slide (ben 153) ci sono un sacco di spunti interessanti e anche metafore carine:)
Un pò di “patriottismo”…
Su ScientificAmerican.com è stato pubblicato un articolo in cui si fa riferimento al lavoro di tre fisici italiani dell’Università La Sapienza di Roma che utilizzando dei modelli statistici hanno cercato di individuare nell’approccio di classificazione un pò “caotico” consosciuto come Collaborative Tagging dei pattern riconoscibili nell’utilizzo di determinati tag, ossia ciò che nell’articolo chiamano “semiotic dynamics”.
qui un estratto:
A team of physicists from the University of Rome “La Sapienza” sought to determine the underlying statistical properties of this new information paradigm by studying the behaviors of tags—single words used to describe the content of a linked article or photo—on the social bookmarking/collaborative tagging sites del.icio.us and Connotea. [Editor’s Note: Scientific American and Connotea are owned by the same holding company.]
“The idea was to try and see if we could apply complex systems science methods to modeling a system which is an IT system, but exposing, in a very explicit and complex way, the social component—the activity of people,” first author Ciro Cattuto says. “In this system, the linguistic element—the word, the symbol—is a dynamical entity and plays the role of a particle in statistical mechanics.”
L’articolo dei tre fisici è reperibile qui
e inoltre altre info sono disponibili sul sito del progetto Tagora che coinvolge tra gli altri i creatori di Bibsonomy
Infine… uno studio analogo precedente sulle dinamiche e i patterns riconoscibili in del.icio.us è disponibile qui
Il Web 2.0 in Italia
Qualcuno storcerà il naso solo a sentire il termine Web 2.0,
ma che piaccia o no anche qui in Italia ci stiamo accorgendo di questo “fenomeno” che pur se a volte sembra tanto solo una moda qualcosa di utile alla fine forse riuscirà a portare…
Come al solito un pò in ritardo ma ce ne siamo accorti anche in Italia…
l Web 2.0 e lo scenario italiano: a che punto siamo?
Giornalismo diffuso, condivisione di saperi, progetti partecipativi: scenari e prospettive.
Il 19 gennaio un incontro a Roma, organizzato da giornalismi possibili e Fnsi, per discutere sullo sviluppo della Rete a partire dal Web 2.0, con un occhio particolare sull’informazione. A riprova del fatto che anche in Italia non mancano certo creatività e competenze, verrà presentato un ampio dossier sulla situazione italiana, con un’articolata raccolta di ‘case studies’ (illustrati dagli stessi animatori) e una serie di interviste a giornalisti e blogger. Ampio spazio per il dibattito pubblico e via Skypecast. Partecipazione libera e aperta a tutti.
Inoltre il terzo BarCamp italiano si terrà a Roma (dopo Milano e Torino) e riguarderà proprio il Web 2.0
Segnalo per Mario:
“Perchè Ruby on Rails è lo strumento giusto per il Web2.0”
Cosa stai facendo?
A global community of friends and strangers answering one simple question: What are you doing?
Non so se questa è una buona soluzione per il group awareness. Mi sembra più un gioco sociale.
IM 2.0
Dal blog di hyperstruct:
I have released a developer preview of xmpp4moz.
A friend who has followed its progress closely, said that he is “dreaming of IM2.0 every day”. That made me think.
There have been many attempts at capturing the essence of “Web2.0”. Social networks? Open APIs? AJAX? To me, it comes down to realizing that, with a web server at the other end of the wire, nothing limits you to the “browsing” application—you can have the “publish” application, the “bookmarks” application, the “share” application…—and to technology being available, through which anyone can create something and add to that list.
Realizing that when there is a person at the other end you are not limited to the “chat” application, but you can go anywhere from scribbling notes to flying together over a map, and that technology allows anyone to do more of this and do it now, I think we are beginning a very, very interesting journey.
Veramente interessante questa integrazione di XMPP con Mozilla…guardate il video della dimostrazione.
Tra l’altro nella pagina del progetto xmpp4moz ci mettono tra i related groups. Forse perchè li citiamo nella pagina delle tesi?
FaceTag
da InfoSpaces:
As I wrote in my preliminary post about FaceTag, this project is actually quite unique in its kind.I think about it as a sort of bridge between emergent and traditional classification tools. A mixed sauce that aims to smoothen both the limits of controlled vocabularies and of plain folksonomies.The feedback that we got at the EuroIA was quite positive. I saw a lot of people interested, asking about further developments and the possibility to play with the tool.
This morning we published the slides that we used at the EuroIA and the revised paper with screenshots embedded. You are encouraged to download them and to let us know your comments, critics and suggestions.
We are no more the only ones with a similar vision in mind: Marti Hearst should be working on something related and I’m pleased to notice that librarians are evaluating similar approaches as well, comparing ontologies and thesauries to folksonomies. Have a look at the abstracts for the SIG/CR Workshop in Texas or to the call for papers for the next ASIS&T Annual Meeting.
It’s a little bit sad admitting that librarians are quickly catching up while information architects are still discussing about the usefulness of folksonomies.
I’m more for a pragmatical approach. That’s why we proposed a tool, not only a paper. That same tool is now in alpha and it will be soon opened to information architects to test its usefulness for their everyday tasks.
per me molto interessante…non so per voi;)
Web 2.0 e dintorni
Aggiungetelo ai vostri bookmark. E’ un ottimo punto di partenza per un laureando.
ProgrammableWeb: Web 2.0 Reference Center
PS. Si può anche contribuire.
Un “gioco” basato sul collaborative tagging
questa volta il protagonista non è Yahoo bensì Google,
da ajaxian
Google has released Google Image Labeler, a streaming Ajax app that makes it fun to label (tag) images apparently built with GWT (via TechCrunch). It’s a real-time collaborative app, where you work with an online partner, assigned by Google, to look at the same image and decide on some labels together.
vado a darci “un’occhiata”;)