Informazioni utili per Prompter

A completamento del seminario introduttivo a Prompter, scrivo questo post per lasciare una traccia di quello che Domenico Gendarmi ha riferito.

Prompter è un tag recommender travestito da plugin di Firefox. Ha l’ambizione di superare in efficacia i suggerimenti dei siti di bookmark sharing, primo tra tutti: delicious. L’esperimento appena condotto con gli studenti del corso di Sistemi per la Collaborazione in Rete ci darà delle prime risposte.
La pagina del progetto è: https://collab.di.uniba.it:8080/Prompter/

Alcuni task disponibili per lavoro di tesi o prove pratiche del corso sono i seguenti:

  • Gestione dei sinonimi nel calcolo delle intersezioni
  • Scraping delle informazioni bibliografiche per pubblicazioni per cui non è disponibile il bibtex
  • Memorizzazione dei sinonimi durante l’utilizzo dell’estensione Firefox

Per ulteriori informazioni, non esitate ad affacciarvi al Collab (6^ piano).
Dopo la pausa natalizia, ci saranno presentazioni di altri progetti di ricerca. Stay tuned.
Buone Feste

Un pò di “patriottismo”…

Su ScientificAmerican.com è stato pubblicato un articolo in cui si fa riferimento al lavoro di tre fisici italiani dell’Università La Sapienza di Roma che utilizzando dei modelli statistici hanno cercato di individuare nell’approccio di classificazione un pò “caotico” consosciuto come Collaborative Tagging dei pattern riconoscibili nell’utilizzo di determinati tag, ossia ciò che nell’articolo chiamano “semiotic dynamics”.

qui un estratto:

A team of physicists from the University of Rome “La Sapienza” sought to determine the underlying statistical properties of this new information paradigm by studying the behaviors of tags—single words used to describe the content of a linked article or photo—on the social bookmarking/collaborative tagging sites del.icio.us and Connotea. [Editor’s Note: Scientific American and Connotea are owned by the same holding company.]

“The idea was to try and see if we could apply complex systems science methods to modeling a system which is an IT system, but exposing, in a very explicit and complex way, the social component—the activity of people,” first author Ciro Cattuto says. “In this system, the linguistic element—the word, the symbol—is a dynamical entity and plays the role of a particle in statistical mechanics.”

L’articolo dei tre fisici è reperibile qui
e inoltre altre info sono disponibili sul sito del progetto Tagora che coinvolge tra gli altri i creatori di Bibsonomy
Infine… uno studio analogo precedente sulle dinamiche e i patterns riconoscibili in del.icio.us è disponibile qui

Supporting the Social Side of Large-Scale Software Development

E’ un workshop che si è tenuto di recente, ospitato da CSCW 2006.
Ahimè, abbiamo fatto male a non andarci. C’era gente conosciuta (Dana, Peggy, Jim) ed era molto interattivo, a giudicare dal programma e dalle foto.
L’unica consolazione è che possiamo leggere gli short paper dai proceedings. Ce ne sono diversi che ho trovato molto interessanti. Lo so che siete molto impegnati ma almeno leggetevi l’indice. Spero vi venga la voglia di leggere qualcosa (Domenico e Mario, innanzitutto).

Gioco serio: un ossimoro?

ESP game è un esempio di human-based computation, ovvero far fare agli umani cose che sono ancora troppo complicate per i computer, per esempio riconoscere le immagini.
E’ anche un esempio di software sociale perchè collaborando con un partner, causalmente scelto, si possono etichettare le immagini sul web e renderle conformi alle norme di accessibilità. Il tutto in forma di gioco. Considerate le finalità, c’è chi chiama questo tipo di giochi serious games.
Se volete giocare, accomodatevi.

Un “gioco” basato sul collaborative tagging

questa volta il protagonista non è Yahoo bensì Google,

ha lanciato

da ajaxian

Google has released Google Image Labeler, a streaming Ajax app that makes it fun to label (tag) images apparently built with GWT (via TechCrunch). It’s a real-time collaborative app, where you work with an online partner, assigned by Google, to look at the same image and decide on some labels together.

vado a darci “un’occhiata”;)